Le più cedevoli fra tutte le cose possono sconfiggere le più rigide. Che il molle la vinca sul duro è un fatto a tutti noto, ma di cui nessuno si giova “ (LaoTse)

Origini-Filosofia-Obbiettivi

Il dispositivo originale ALF fu ideato da Darick Nordstrom ( California ) nel 1980 a partire dai concetti e dal disegno delle apparecchiature di Crozat e Kernot.

Crozat sosteneva che fosse possibile trattare ogni tipo di malocclusione con apparecchiature rimovibili e attribuiva al suo dispositivo la capacità di rilasciare lo stress attraverso i denti alle strutture di supporto, produrre così delle modificazioni tissutali e , indirettamente, movimenti dentali. Egli lo definiva un “ logical and natural treatment” al contrario dei “ principi e metodi utilizzati in sistemi ove tutti i denti sono bandati, la natura è violentata, e tutti i cambiamenti sono soggetti alla capacità dell’operatore e alle limitazioni meccaniche della specifica apparecchiatura” ( traduzione testuale dall’originale inglese). Crozat era dunque un funzionalista convinto ( si era laureato alla non-extraction Dewey School of Orthodontics nel 1916 ) e questo rappresentava già un  motivo sufficiente per essere boicottato dalla American Association of  Orthodontist dell’epoca, maggiormente interessata allo sviluppo delle apparecchiature fisse e delle terapie estrattive.

ALF non è una semplice apparecchiatura ma sottointende una filosofia i cui fondamenti sono: –        Il mascellare superiore rappresenta i 2/3 anteriori della base craniale e funziona come le fondamenta del cranio,quindi è prioritario il suo trattamento.

La dinamica elicoidale della base cranica viene trasferita dall’osso Vomere e riprodotta a livello dei tre settori del mascellare In particolare è fondamentale liberare e mobilizzare la pre-maxilla e l’osso malare o zigomatico. Espandere la sutura inter-canina rilascia i malari, la pre-maxilla, 14 ossa facciali e i patterns di strain della SSB. Il mascellare superiore deriva da tre parti embriologicamente distinte, unite a livello delle suture, che rispondono ognuna in modo autonomo agli stimoli funzionali. La lingua, durante la suzione,esercita una spinta centrifuga sulle ossa mascellari e sulle arcate dentali capace di stimolare la cartilagine secondaria su ciascun lato della sutura intermascellare e premascellare, con un incremento della crescita posteroanteriore e laterolaterale. Esiste corrispondenza anatomica ed embriologica tra settori e relative suture del mascellare con quelle della volta cranica che si sviluppa in funzione dell’espansione cerebrale.

–        L’occlusione è un meccanismo che si autoregola e si auto corregge in funzione di bilanciare le ossa craniche

–        I due meccanismi devono essere integrati pena il verificarsi di instabilità strutturale del complesso pelvi-rachideo, del sistema muscolo-fasciale-legamentoso, oltre a squilibri funzionali del Sistema Nervoso Centrale e Autonomo.

–        Le forze applicate sui denti e sulle ossa craniche dovrebbero essere minime o comunque simili a quelle applicate in deglutizione fisiologica. Un’occlusione stabile richiede una deglutizione matura definita come : corretta dimensione verticale e spazio linguale con ATM ben funzionanti.

–        Le apparecchiature ALF seguono la legge di Arndt-Schultz descritta nel Dorland´s Illustrated Medical Dictionary 26° edizione: “ Stimoli deboli aumentano l’attività fisiologica mentre stimoli forti la inibiscono o la aboliscono”

Gli obbiettivi del Sistema ALF – craniodonzia in ordine prioritario

–        Correggere le distorsioni mascellari e quindi  craniche

–        Correggere l’allineamento dei denti superiori ed inferiori e la loro intercuspidazione

–        Correggere le disfunzioni posturali correlate.

Se vogliamo poi andare oltre i confini della medicina occidentale, possiamo trovare come la filosofia dell’agopuntura ci offra spunti interessanti di riflessione. In medicina cinese la premaxilla e gli incisivi sono in connessione energetica con il meridiano Rene. I reni hanno un tratto anatomico distintivo dagli altri organi interni: non sono adesi al peritoneo. Questo dona loro una mobilità e una posizione che varia di qualche centimetro a seconda che la persona sia sdraiata o in piedi. Se “l’energia renale” e il tessuto connettivo sono deboli, i limiti fisiologici vengono superati e il paziente sviluppa una “nefroptosi” vale a dire una discesa del rene che può oltrepassare l’altezza di due vertebre. L’internista patologo tedesco K. Beisch studiò la rilevanza di questa condizione nel 1982 (Beisch, K: Personal lecture notes, Luebeck, Germany; Oct. 1986) riscontrandone la presenza in circa il 60% dei suoi pazienti con prevalenza nel sesso femminile. Le complicazioni di un rene fluttuante sono molteplici:

–        Infezioni urinarie. Contrariamente al rene l’uretere è adeso al peritoneo e un rene ptosico causa un attorcigliamento dell’uretere con ostruzione del flusso urinario. Ne risulta una possibile idronefrosi con ipertensione.

–        Stress Surrenalico. Le surrenali sono due piccole ghiandole di forma appiattita situate sopra il polo superiore del rene. Il loro flusso ematico deriva da tre arterie sopra-renali: superiore, media ed inferiore. In circa l’80% della popolazione la maggior parte di flusso ematico viene fornito dal ramo inferiore afferente dell’arteria renale. Il rene ptosico stira questa importante arteria riducendone il diametro. Si verifica una riduzione di flusso ematico al rene e al surrene e la risultante è un’ipossiemia che interferisce con la produzione di ormoni e neurotrasmettitori.

–        Stimolazione del Sistema Nervosa Autonomo (SNA). Una rete di fibre nervose del Sistema Simpatico avvolge l’intero circuito arterioso; la loro azione riduce il flusso sanguigno dei visceri addominali. Un eccessivo stiramento dell’arteria renale causa afferenze irritative verso il Plesso Solare o Celiaco dove s’interconnettono fibre nervose sensitive viscerali, simpatiche e parasimpatiche. Ogni organo interno può divenire sintomatico a causa di un rene ipermobile. Secondo la Medicina Funzionale il circuito energetico Rene-Vescica è responsabile dello sviluppo del sistema scheletrico.

In funzione delle connessioni energetiche tra rene e premaxilla è dunque auspicabile e verosimile che lo sblocco della stessa, operato dalle apparecchiature ALF offra ulteriori opportunità di migliorare lo stato di salute generale del paziente.

Prof. Dr. Giuseppe Stefanelli

Estratto da: G. Stefanelli “ Craniodonzia – Il Sistema ALF” Ed. NIKE 2011

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